Video e news

Voce ai partner

Intervista a Marcella Messina
Assessora politiche Sociali
Comune di Bergamo, Ente Capofila della Rete Interistituzionale
Antiviolenza

Intervista a Oliana Maccarini
Presidente Centro Antiviolenza Aiutodonna Bergamo

Intervista a Roberta Ribon
Consigliera di Parità della Provincia di Bergamo.

Intervista a Antonella Mangili 
Equipe infermieristica Pronto Soccorso ASST Papa Giovanni XXIII Bergamo

Intervista a Paola Frisoli
Referente Ostetriche Consultorio Privato Accreditato San Donato – Osio Sotto

Intervista a Marco De Nunzio
Primo Dirigente Polizia di Stato, Divisione Anticrimine Questura di Bergamo

Intervista a Federica Di Sieno
Medico – Rappresentante dell’Ordine dei Medici

Intervista a Patrizia Ghilardi
Ostetrica Responsabile per la direzione della professioni sanitarie sociali del dipartimento materno infantile pediatrico ASST Papa Giovanni XXIII

Intervista a Laura Losa
Assistente sociale – Ospedale Papa Giovanni XXIII Bergamo

Barbara Carsana e Roberta Formentini
Avvocate dello Sportello contro la violenza sulle donne dell’Ordine degli Avvocati di Bergamo 

Eventi & news

Eventi, incontri, webinar divulgativi e formativi. 

Formazione Dott.ssa Giorgia Serughetti

25 Novembre 2021 

Comunicato Stampa

La rete Interistituzionale Antiviolenza degli Ambiti territoriali di Bergamo e Dalmine ha come capofila il Comune di Bergamo e rappresenta il presidio territoriale di Regione Lombardia delle politiche di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e domestica. E’ l’esito di una sensibilità politica/istituzionale che si è generata in questi anni in un territorio in cui da oltre 20 anni è attivo il Centro Antiviolenza Aiutodonna (1999, cui si è aggiunto il presidio dello Spazio Donna di Dalmine nel 2019) con relazioni storiche significative nei territori. I Centri Antiviolenza sono infatti i nodi necessari ed essenziali di ogni Rete, insieme a tutti gli operatori e operatrici dell’emergenza, cioè le Forze dell’Ordine e i Pronti Soccorso (insieme al sistema giudiziario e ai Servizi Sociali).

La Nostra Rete ha rinnovato il nuovo protocollo d’intesa tra i Comuni dei due Ambiti, ampliando i partner del territorio (24 soggetti pubblici e privati, tra istituzioni, centro antiviolenza, ospedali, forze dell’ordine, sistema giudiziario, terzo settore, società civile) che a vario titolo entrano in contatto con la tematica della violenza maschile contro le donne (e i loro figli/e), con chi la subisce o con chi la agisce, governando e potenziando le connessioni tra i soggetti aderenti nella costruzione di strategie condivise e di procedure integrate e sinergiche nell’accoglienza e nel sostegno alle donne in tutto il percorso di uscita dalla violenza.

Abbiamo oggi nella nostra Rete tre organizzazioni che intervengono direttamente sugli autori di violenza e due partner (oltre il CBF dell’ASST Papa Giovanni) che hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa operativo in materia di atti persecutori e di violenza domestica con la Questura di Bergamo per l’invio di uomini sottoposti a provvedimento di ammonimento presso i centri specializzati per autori di violenza dell’Ass. La Svolta e della Coop CIPM; da gennaio sono stati inviati dalla Questura 37 uomini ammoniti.

Da gennaio 2021 al 31/10/2021 nei nostri due Ambiti il Centro Antiviolenza Aiutodonna e lo Spazio Donna di Dalmine hanno ricevuto 310 contatti di donne. A livello provinciale, nelle 5 Reti Antiviolenza territoriali, il numero di contatti totale è di 829 donne, in continuità con le rilevazioni degli anni precedenti.

Per la giornata mondiale del 25/11 per l’eliminazione della violenza contro le donne abbiamo chiesto anche quest’anno, come 5 Reti, a tutte le Istituzioni e ai Comuni del territorio bergamasco, di esporre le bandiere a mezz’asta in segno di lutto; un gesto simbolico, importante e condiviso in cui ricordiamo che la violenza maschile contro le donne è una delle peggiori violazioni dei diritti umani, un dramma diffuso per donne e minori con esiti gravissimi di femminicidi e figlicidi e di orfane/i.

Il Manifesto della Nostra Rete ribadisce che la Rete c’è sempre, non solo il 25 novembre. In questi mesi abbiamo garantito protezione e accoglienza tempestiva a tutte le donne che hanno chiesto aiuto in situazioni di alto rischio; sono state collocate, ad oggi, in protezione, nelle case rifugio convenzionate alla Rete, 15 donne e 14 minori residenti nei nostri due Ambiti. Proseguiremo il rinforzo delle connessioni tra i nodi essenziali della rete, soprattutto tra i partner impegnati nella fase dell’emergenza e della valutazione del rischio.

L’impegno della Rete proseguirà con la promozione costante di iniziative informative, formative e culturali nei due Ambiti, per tutti gli operatori e operatrici partner e per la cittadinanza generale, con la campagna di diffusione del numero nazionale 1522  antiviolenza e antistalking in tutti i Comuni partner, potenziando le connessioni con le Reti di Quartiere di Bergamo e con il sistema educativo scolastico, in un’ottica di prevenzione primaria e secondaria che scardini le radici culturali e quindi le ragioni profonde del fenomeno della violenza di genere.

Ricordo infatti l’impegno formativo di questo anno rivolto a tutte/i gli operatori psicosociali dei due Ambiti sul tema della violenza alle donne straniere, condotto da operatrici e mediatrici del centro antiviolenza Aiutodonna e i due seminari webinar progettati con ATS in particolare sul tema della violenza assistita dei minori, sulle orfane/gli orfani di femminicidio e sulle doppie vulnerabilità delle donne con particolari fragilità che subiscono violenza (donne straniere,  donne  anziane, donne disabili) per ampliare la sfera degli interventi e la loro efficacia.

Particolare attenzione sarà rivolta alle tematiche e al target degli uomini maltrattanti per ampliare la formazione, gli interventi e la cooperazione nella Rete dei servizi che entrano in contatto con gli autori di violenza, in funzione della riduzione del rischio di recidive e quindi di protezione delle donne e dei figli.

Nel 2022 la Rete sarà impegnata a sollecitare e individuare percorsi di empowerment economico, lavorativo ed abitativo per rafforzare il legame tra l’uscita dalla violenza e il recupero della piena autonomia delle donne, sotto il profilo occupazionale, economico e sociale proseguendo e potenziando il Programma Casa-Lavoro del Piano Antiviolenza Quadriennale Regionale 2020/2023.

Facciamo pertanto appello alla responsabilità di tutte le istituzioni, di tutti i partner della Rete e di tutte le agenzie territoriali (parti sociali, associazioni datoriali, sistema imprenditoriale, organizzazioni sindacali, servizi per l’impiego, enti di formazione professionale…) per rinforzare la propria capacità di azione, la collaborazione nella Rete Antiviolenza e per favorire misure e percorsi mirati alle donne che subiscono violenza, in tutte le sue forme.

Con forza ribadiamo che il tema della violenza maschile contro le donne (e i figli/e) dovrebbe essere la priorità in tutte le agende politiche alla luce del numero drammatico di donne che continuano ad essere uccise e ai dati strutturali della violenza subita dalle donne nelle relazioni affettive.

La Coordinatrice della Rete, Dott.ssa Dradi Silvia

Bergamo 22/11/2021

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10 giugno 2021

QUESTO UOMO NO.
Privilegi e responsabilità degli uomini
WEBINAR riservato ad Amministratrici e Amministratori degli Enti Locali degli Ambiti territoriali di Bergamo e Dalmine e a tutte le persone interessate (fino esautimento posti)

Per partecipare scrivere una email alla Coordinatrice della Rete Antiviolenza

DONNE MIGRANTI

PERCORSO FORMATIVO PER GLI AMBITI TERRITORIALI DI BERGAMO E DALMINE

Specificità nelle prassi di intervento e di presa in carico nei casi di violenza domestica. Intervento etnoclinico e di mediazione linguistico culturale.
Dott.ssa Chiara Marchina, Ghamroui Mahjouba e Shafali Migliorati Mathur.
PREMESSE
Comprendere il fenomeno migratorio e saper cogliere le specificità che si delineano nelle famiglie con donne migranti, donne in matrimoni misti e nelle famiglie con figli alle prese con l’integrazione alla realtà delle istituzioni socializzanti della nazione ospitante, sono oramai aspetti costitutivi della nostra realtà territoriale. Aspetti di cui non si può prescindere. Offrire un intervento di qualità, rispettoso e capace di adeguarsi a queste ricche complessità è doveroso per affinare le competenze professionali degli operatori e delle operatrici sociosanitarie.
Sempre di più, i Servizi Sociosanitari e i Centri Antiviolenza si trovano a dover comprendere le peculiarità che impongono: sia la variabilità delle appartenenze etnico-culturali, che le differenze linguistiche. La mediazione interculturale è sempre più necessaria, come lo è una formazione che favorisce le riflessioni, l’avvicinamento alle teorie e metodologie che tengono conto di questa complessità. Diventando requisito per favorire la costruzione delle “buone prassi”.
Questo corso si propone di introdurre alla comprensione delle variabilità culturali che portano con sé le donne migranti e i loro figli quando presenti in famiglia, attraverso una visione etnoclinica e di mediazione interculturale.
OBIETTIVI
1. Pervenire ad una conoscenza del fenomeno migratorio ed in particolare degli aspetti legati all’essere donna nel contesto migratorio.
2. Fornire alcune chiavi di lettura rispetto ai ruoli e compiti della famiglia attraverso una comparazione delle diverse culture di appartenenza.
3. Individuare orientamenti, strumenti e percorsi che permettano una presa in carico sempre più efficace delle donne di origine straniera all’interno dei percorsi di supporto all’autodeterminazione e all’uscita dalla violenza.
METODOLOGIA
La metodologia utilizzata nel percorso formativo sarà a distanza tramite una piattaforma virtuale. Invieremo il link di volta in volta. Verranno introdotti aspetti di tipo teorico e pratico, nonché di riflessione socioculturale del fenomeno migratorio. Si lavorerà partendo da casi specifici.
DESTINATARI
– Le Assistenti Sociali e Coordinatrici di servizio che lavorano presso gli Ambiti territoriali di Bergamo e Dalmine;
– Le Assistenti Sociali dei Consultori pubblici e privati accreditati presenti nei due Ambiti;
– Le Assistenti Sociali delle sedi Ospedaliere presenti negli Ambiti;
– Altri operatori afferenti ai Servizi degli Ambiti, su richiesta in base ai posti disponibili.
Il corso verrà accreditato da CROAS nel riconoscimento dei crediti formativi.
Per informazioni leggi il programma completo del percorso formativo DONNE MIGRANTI

15 aprile 2021

NON È UN DESTINO. DIALOGO CON LELLA PALADINO.
WEBINAR riservato ad Amministratrici e Amministratori degli Enti Locali degli Ambiti territoriali di Bergamo e Dalmine.

Per partecipare scrivere una email alla Coordinatrice della Rete Antiviolenza

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